Progetto Inquinamento Campano

Questo sito è un proggetto inspirato dalla lettura dell'articolo del
corriere della sera :"Commissario della terra dei fuochi. La regione :Un atto di cafonaggine".
Con questo sito miriamo a portare consapevalezza sulla situazione nella quale vige la regione Campania.

Ecco l'articolo riportato

«Se si nomina un commissario poi si stanziano risorse, si introducono norme straordinarie per l’espletamento dell’incarico e si disegna un quadro normativo affinché le altre istituzioni possano collaborare col commissario. Leggo stamane il decreto legge e non c’è nulla di questo». Ieri Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale della Campania, ha criticato il governo Meloni sulla nomina del commissario della Terra dei Fuochi. Lo ha fatto alla presenza dello stesso commissario, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, nella chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, invitati entrambi da Legambiente per la presentazione del rapporto ecomafie 2024, che propone i dati del 2023. «Così non si risolve nulla — ha sostenuto Bonavitavola — e il decreto è solo un atto di cafonaggine istituzionale, perché si prevede sic et simpliciter di togliere 70 milioni alla Regione e trasferirli all’attività del commissario». Al quale ha voluto ricordare che «la perimetrazione dell’Area vasta di Giugliano non è stata completata. Quello era un sito di interesse nazionale, poi riclassificato come regionale e dal 2020 di nuovo nazionale». Vadalà non lo ha negato, ma ha risposto: «Tra poche settimane c’è la Conferenza dei servizi proprio per la perimetrazione. Ci sono stati ritardi legati alla circostanza che nell’Area vasta di Giugliano ci sono alcune proprietà private. In ogni caso, possiamo già iniziare a fare qualcosa dove la perimetrazione è stata effettuata». Entro due mesi produrrà una relazione sullo stato dell’arte delle bonifiche, in base alla quale dovrebbero essere stanziate le risorse statali. «La Corte europea dei diritti dell’uomo — ha ricordato — ha dato all’Italia due anni di tempo per risolvere la questione. Magari non ce la si farà, ma è importante intraprendere la direzione. Serviranno centinaia di milioni di euro». Le critiche di Bonavitavola? «Con la Regione ho già collaborato per la messa in sicurezza di 14 discariche abusive negli anni scorsi. Attenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle bonifiche. È interessata al settore del movimento terra». Storicamente in Campania le ecomafie hanno lucrato anche sul ciclo del cemento, che ha a sua volta alimentato l’abusivismo edilizio. Su questo aspetto ha insistito ieri Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, anch’egli ospite di Legambiente. «In un anno — ha rivendicato — abbiamo triplicato le demolizioni di immobili abusivi, che sono state 171. Non la stanza o il terrazzo coperto, ma palazzi a tre piani nei Campi Flegrei». La tolleranza zero nelle demolizioni, ha rivelato Gratteri, «ha suscitato mal di pancia nelle città e nelle istituzioni. Pazienza. Per me i reati di abusivismo o di inquinamento ambientale non sono meno gravi del traffico di droga». Ha proseguito: «Tanti si sono voltati dall’altra parte mentre si costruiva abusivamente, salvo ora lamentarsi se vado a chiedere al presidente della Regione i soldi per demolire. I sindaci dicono che non lo possono fare perché non hanno risorse. La Città metropolitana dice che non è compito suo. La Regione mi ha chiesto quanto serviva e siamo partiti. Abbiamo firmato il protocollo ed ecco che 8 proprietari di palazzi abusivi hanno detto che avrebbero demolito autonomamente perché avrebbero speso meno». Durante l’iniziativa di Legambiente si è parlato anche della efficacia delle norme nel contrastare gli ecoreati e non sono mancate sorprese. «Fino al 2015 — ha ricordato il pubblico ministero Giulio Vanacore — il diritto penale ambientale viveva di reati contravvenzionari. Ebbene, sappiate che lo Stato italiano incassa l’1% delle sanzioni pecuniarie che infligge. Dal 2015 abbiamo i delitti, ma con pene ancora troppo basse. Per il traffico illecito di rifiuti, per esempio, da 1 a 6 anni». In Campania sono stati 4.952 gli ecoreati accertati nel 2023. Prima regione in Italia e 14% del totale nazionale. Sono state 4.643 le persone denunciate, con una crescita del 38,2%. Tra le proposte di Legambiente: introdurre i delitti contro l’ambiente tra quelli per i quali non è previsto l’interrogatorio preventivo ed un piano nazionale di lotta all’abusivismo edilizio «con risorse adeguate per gli abbattimenti ed estendendo il potere sostitutivo delle Prefetture, già previsto da un legge del 2020, alle ordinanze di demolizione emanate e non eseguite dai Comuni prima dell’approvazione della norma».

In questa sezione sono riportate le tematiche principali dell'articolo

Il testo discute il trasferimento di 70 milioni dalla Regione al commissario per la gestione delle bonifiche nell'area di Giugliano, sollevando critiche per l'assenza di una perimetrazione completa dell'area. Vadalà risponde che la perimetrazione è in corso e che entro due mesi sarà pronta una relazione sullo stato delle bonifiche. La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha dato all'Italia due anni per risolvere la questione, ma il processo richiederà centinaia di milioni. Vadalà sottolinea la necessità di attenzione alla criminalità organizzata nel settore delle bonifiche e nell'abusivismo edilizio. Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, ha dichiarato che la lotta all' abusivismo edilizio sta vedendo un aumento delle demolizioni, con 171 edifici abbattuti, ma ha anche criticato la mancanza di supporto da parte delle istituzioni locali. Ha paragonato i reati di abusivismo e inquinamento ambientale al traffico di droga, sottolineando che mentre molti si sono voltati dall'altra parte durante la costruzione abusiva, ora si lamentano della mancanza di risorse per le demolizioni. Si è discusso anche dell'efficacia delle leggi contro gli ecoreati. Fino al 2015, i reati ambientali erano contravvenzioni, ma ora esistono delitti con pene più severe, seppur ancora insufficienti. Nel 2023, la Campania ha registrato il maggior numero di ecoreati in Italia, con una crescita significativa delle denunce. Legambiente ha proposto l'introduzione dei delitti ambientali tra quelli per cui non è previsto l'interrogatorio preventivo e ha suggerito un piano nazionale contro l'abusivismo edilizio con risorse adeguate e l'estensione del potere sostitutivo delle Prefetture per le demolizioni non eseguite dai Comuni.